“Potevo fare un tour celebrativo ma non ne avevo voglia – prosegue Vasco – il titolo decisivo per la composizione della scaletta è ‘Gli spari sopra’ che apre lo show, un pezzo così forte che ci ha costretto ad andargli dietro e alla fine ne è uscita fuori una scaletta spietata. La prima parte – lo show dura due ore e mezza – si chiude con ‘Liberi liberi”. “Era un sacco di tempo che mi chiedevano di inserirla, ora finalmente saranno tutti contenti”. Il metal scompare con i bis e così ritorna il Vasco classico, con un deciso cambiamento di atmosfera a una scelta coraggiosa. “I bis sono i bis e certi classici non vanno toccati”, commenta Vasco per spiegare il suo show che lui stesso ha definito “una festa laica di Comunione e liberazione” e che inevitabilmente si chiude con ‘Albachiara’.
Il signore dell’anello. Vasco arriva da anni che l’hanno messo a dura prova. Ma si è già ripreso da tempo. Aveva rischiato di morire per un’infezione, due anni tra malattia e recupero prima del ritorno sul palco, la scorsa estate. In mezzo il matrimonio con Laura Schmidt, due anni fa. “L’ho fatto per metterla tranquilla, per motivi burocratici, perché bisogna far così. La fede non la porto, ma solo perché ho il terrore degli anelli”. E lo spiega con una storia che gli raccontò suo padre, di un tizio che si era strappato un dito saltando giù da un camion perché l’anello era rimasto impigliato da qualche parte. “Comunque la fede la porto sempre con me in una borsina, il mio portafortuna”.