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L'Occasione , mar 29/04/2025

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Altro che iride, è l’odore la nuova carta d’identità: sicurezza e privacy, basterà il corpo

Altro che iride, è l’odore la nuova carta d’identità: sicurezza e privacy, basterà il corpo
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I sistemi di riconoscimento biometrico diventeranno la regola pensionando passaporti elettronici e carte d’identità. Dagli aeroporti agli impianti sportivi fino alle frontiere, una selva di sensori ci autorizzerà o meno all’ingresso. Ora un gruppo di ricercatori dell’Universidad Politécnica di Madrid aggiunge a occhi, impronte digitali e identificazione facciale un altro ingrediente: la propria firma odorosa. Il gruppo di scienziati sta lavorando al nuovo sistema, in grado di filtrare e riconoscere le persone in base al profumo che emettono, insieme all’azienda hi-tech iberica Ilía Sistemas. La scommessa è isolare e dunque individuare in modo più sicuro possibile la firma odorosa da cui ciascuno di noi è caratterizzato. Dandole un nome e un cognome. Pare infatti che gli schemi individuali di questo tipo rimangano costanti nel corso del tempo e possano dunque costituire un elemento chiave per identificare le persone. Soprattutto in quei contesti, come i controlli di sicurezza, in cui possa essere opportuno evitare interventi troppo diretti e invasivi sugli individui in transito, come appunto la scansione dell’iride o la lettura delle impronte digitali, ancora caratterizzate da un alone vagamente criminoso. Al momento, il tasso di riconoscimento si aggira appunto intorno all’85 per cento. Per gli studiosi spagnoli è già sufficiente per iniziare a pensare, come stanno appunto facendo, a sistemi d’identificazione meno aggressivi.