A idearla è stato lo stesso “scrittore e agitatore culturale” che ha coniato il termine Umarells, Danilo Masotti, che ce la racconta così:“L’Umarells App è nata per permettere di individuare facilmente tutti i cantieri in città e poterli seguire. Funziona e viene aggiornata attraverso il monitoraggio attraverso feed di quelle pagine web delle amministrazioni pubbliche che annunciano date di inizio e fine lavori. E’ stata sviluppata dal mio amico Guido Bellomo, che è un cervello in fuga: per lavoro si è trasferito a Milano e davanti ai cantieri dell’Expo ha sentito nostalgia per la sua Bologna”.
Dunque gli Umarells hanno l’I-Phone e lo sanno usare? “Alcuni certamente hanno ereditato da figli e nipoti degli I-Phone dismessi, molti altri usano ancora vecchi cellulari con un foglio attaccato dietro con lo scotch che riporta i numeri più utililizzati. Ma diciamo che gli Umarells non hanno età: lo si è da sempre o non lo si è. In ogni caso la tecnologia è arrivata anche a molti di loro”.
E la app oltre a disegnare una mappa dei lavori attivi come si evolverà?Stiamo studiando il modo per farla diventare una sorta di ‘TripAdvisor’ dei cantieri, che si potranno quindi recensire e valutare”.
Quanto costa? “E’ gratuita”
Qual è la frase più frequente che si sente dire dagli Umarells davanti ai cantieri? “Certamente: No, ma non si fa così”.