Tacopina si prende il calcio e la città di Bologna
Anche se non ci avesse messo un euro per ricapitalizzare ed acquistare il Bologna Calcio, l’avvocato americano Joe Tacopina, sarebbe comunque il nuovo presidente rossoblù. Basta la fiducia. E Joe, in fatto ad immagine, ha compiuto il lavoro più attento e dettagliato quando ancora il suo portafoglio era pieno. L’andirivieni sotto ai portici della “rossa” del legale newyorchese, colui che ha difeso perfino Amanda Knox perorandone l’innocenza nel processo di Perugia, è stato uno dei capolavori mediatici che nemmeno Silvio Berlusconi quando con l’elicottero scese dal cielo per acquistare ilMilan. La strategia Tacopina è in fondo il principio dell’essenzialità nell’era della comunicazione 24 su 24: prima conquisto la piazza, poi il cda. Vederlo ad abbracciarsi con i tifosi in strada sotto la pioggia, bere un caffè al Canton de Fiori e scusarsi con il proprietario per il caos creato attorno a lui, addentare una fetta di margherita dal pizzaiolo nordafricano, poi addirittura correre ad abbracciare l’anziano ex presidente Gazzoni (quello che denunciòCalciopoli) in una clinica ortopedica, lo rende uomo di carne e sangue. “Joe uno di noi” urlano i tifosi che in lui vedono il compagnone da hot dog, o meglio caffè Borghetti, a sedere con loro sugli spalti della curva. E Joe non li tradisce mai.