BOLOGNA: “IMPRONTE” D’ARTE AI TEMPI DEL COVID
(Bologna, 27/05/2021) – Inaugura venerdì 28 maggio alle ore 18 alla “Raccolta Lercaro” di Bologna la mostra collettiva “Impronte”. L’opening si svolgerà in presenza, senza necessità di prenotazione.
Gli ingressi saranno contingentati fino a un massimo di 40 persone alla volta.
È obbligatorio l’uso della mascherina e il rispetto delle norme vigenti per il contenimento dell’emergenza sanitaria. L’epidemia di Covid-19 ha fatto emergere riflessioni sull’uomo, sulla fragilità della sua esistenza e sul rapporto con la natura. La Raccolta Lercaro si è interrogata a lungo su come poter restituire al pubblico un’occasione concreta per dare espressione a questi temi e, dall’autunno scorso, ha deciso di mettere a disposizione di giovani artisti, selezionati con bando pubblico, alcuni spazi espositivi da trasformare in atelier: nell’autunno 2020 è nato così il progetto “Impronte”.
Oggi, dopo sette mesi di residenza negli spazi del museo, la Raccolta Lercaro presenta la mostra finale dei sette artisti selezionati, fruibile fino al 25 luglio 2021.
Sofia Bersanelli (Milano, 1993): attraverso l’utilizzo di linguaggi diversi – dalla poesia al video – la sua ricerca affronta temi intimi come l’inconscio, la memoria, la fragilità dell’esistenza. Il rapporto tra dualità apparentemente distinte, ma complementari (interno/esterno, luce/ombra…) è alla base del progetto realizzato per Impronte.
Alessandra Brown (UK, 1992): concentra la sua attenzione sulle relazioni semantiche e formali esistenti tra immagini tratte dalla quotidianità. Per Impronte ha lavorato sulla rielaborazione di screenshot tratti da conversazioni digitali interessate dalla frammentazione dell’immagine a causa di interferenze nella connessione.
Matteo Messori (Reggio Emilia, 1993): in continuo equilibrio tra tensione del gesto, plasticità delle forma ed espressività immersiva, quasi visionaria, per Impronte ha lavorato sul concetto di “speranza” approdando a un’opera che raccoglie una pluralità di voci e riflessioni su questo tema.
Caterina Morigi (Ravenna, 1991): indaga il rapporto tra micro e macro, esplorando la relazione tra uomo e natura attraverso il concetto di mimesi. Per la Raccolta Lercaro ha intrapreso su progetto che, sperimentando l’effetto prodotto sulla carta da diverse tipologie di disinfettanti, rileva le analogie formali e strutturali tra il mondo antropico e quello naturale.
Norberto Spina (Torino, 1995): radica la sua ricerca nelle zone marginali della città in cui vive, Milano, e nelle tensioni sociali che si percepiscono nell’usura e nella vandalizzazione degli spazi urbani. A partire dall’esplorazione delle periferie si è addentrato in dimensioni esistenziali considerate al margine, riflettendo sul concetto di dignità umana e di valore della persona.
Collettivo DAMP (Alessandro Armento, Luisa de Donato, Viviana Marchiò, Adriano Ponte): lavora in stretto dialogo con i luoghi con cui si relaziona e con azioni in contesti naturali e urbani. Per il museo ha sviluppato un’installazione site-specific sulla terrazza, tesa a riflettere sul concetto di libertà e limite.
Raffaele Vitto (Canosa di Puglia, 1993) trae la sua pratica artistica dal lavoro manuale di coltivatore nella sua tenuta in Puglia. Per Impronte ha progettando, nel cortile interno del museo, un’installazione a base di terra e farina ponendo in relazione l’iconografia del pane con riflessioni sulla produzione e la distribuzione dei beni primari nella società globalizzata.





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