PIANORO: BORGONZONI DENUNCIA IL CASO DEI “BIMBI SCHEDATI”
(Bologna, 17/10/2019) – “Sulla vicenda dei bimbi ‘schedati’ di Pianoro abbiamo sporto denuncia all’ispettorato di polizia della Camera dei Deputati e stiamo valutando azioni anche contro certi componenti dell’Amministrazione che stanno diffondendo o avallando – su ogni canale, anche social – notizie falsate nel tentativo di screditare il nostro consigliere Vecchiettini invece di spiegare a centinaia di genitori le ragioni per cui non sono stati effettuati i controlli. La trasparenza è un dovere degli Amministratori ed è intollerabile che questi invece attacchino chi ha portato alla luce un fatto scandaloso, che ha esposto centinaia di minori”. Sono parole della senatrice Lucia Borgonzoni, candidata alla Presidenza della Regione Emilia Romagna che ieri, insieme all’avvocato e deputato Gianluca Vinci, segretario della Lega Emilia, ha sporto denuncia per il caso degli oltre 7 faldoni con i profili di centinaia di bambini trovati nel palazzo dei gruppi consiliari di Rastignano.
“Per amore della verità – dice Borgonzoni – faccio presente che quanto afferma il vicesindaco di Pianoro riguardo al mio presunto ingresso, quasi di ‘nascosto’ nel palazzo dei gruppi, è falso. Ieri ero a Roma per attività d’aula e la facilità di accesso a quei fascicoli ci è stata segnalata da diverse persone, come abbiamo avuto modo di appurare e documentare. Ciò detto sarebbe stato nel mio pieno diritto accedere a quei locali. Le foto diffuse – chiaramente omettendo i nomi – e video in nostro possesso testimoniano come quei dati fossero potenzialmente alla mercé di chiunque”. “Pretenderemo chiarezza e spiegazioni anche sui contenuti che abbiamo visto: non può esistere che per anni siano stati raccolti dati e informazioni sensibili di centinaia di bambini e famiglie nell’ambito di un progetto che era destinato a gruppi e classi e non ai singoli alunni, come la stessa Amministrazione ha dichiarato rispondendo, il 27 settembre 2019, a una interrogazione della Lega”. “Non ci possono essere scusanti nelle leggerezze con cui sono stati trattati dati sensibili di minori”.
Vinci spiega inoltre che “la normativa per la tutela della privacy vale sia per le imprese private sia per gli enti pubblici e ciò che è accaduto a Pianoro appare una grave violazione del decreto Decreto Legislativo 51/2018, quantomeno sotto il profilo delle sanzioni amministrative da applicarsi”.